Piede diabetico

Segreteria Organizzativa e Provider ECM: AV EVENTI E FORMAZIONE SRL, Viale Raffaello Sanzio, 6 – Catania

Data: 18 Marzo 2023

Location: Sala del Comune di Albavilla, Como 

Destinatari: Infermieri; Podologi.

Crediti ECM: 7.8

Partecipanti: 20

Responsabile Scientifico: Dott. Maurizio Caminiti

Costo: gratis

Modalità d’iscrizione: Clicca il tasto “iscriviti”.

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Descrizione

Per piede diabetico si intende la presenza di infezioni, ulcerazioni o necrosi dei tessuti del piede in un paziente diabetico, associate a vari gradi di neuropatia o ischemia; esso rappresenta una delle più temibili complicanze della malattia diabetica e, se non trattato correttamente e tempestivamente, porta ad un elevato tasso di amputazioni maggiori.

Sebbene in Italia i diabetici siano circa il 5% della popolazione, più del 50% delle amputazioni maggiori viene eseguito in pazienti diabetici. Rispetto ai pazienti non diabetici, nei diabetici la malattia ostruttiva arteriosa tende a localizzarsi più distalmente, per lo più nei vasi infrapoplitei, con coinvolgimento tipicamente bilaterale e multidistrettuale, esordio più precoce e decorso più aggressivo.

Le complicanze del diabete ai piedi sono frequenti, complesse e potenzialmente gravi. Per migliorare il trattamento di questi pazienti ad alto rischio, questi devono essere affidati a una equipe pluridisciplinare specializzata. Il piede dei diabetici richiede innanzitutto trattamenti locali attenti e rigorosi, come anche una prevenzione efficace. Il chirurgo interviene solo in seconda istanza, quando i trattamenti locali sono inefficaci. Deve adattarsi alle particolarità di questa patologia legate alla triade fisiopatologica neuropatia-ischemia-infezione, privilegiando il trattamento più conservatore possibile.

L’obiettivo del chirurgo è di trovare un equilibrio tra cicatrizzazione rapida e corretta e conservazione di una statica equilibrata allo scopo di evitare la recidiva o il peggioramento, così come occorre prevedere, in caso di ischemia, tutte le possibilità di rivascolarizzazione degli arti inferiori allo scopo di aumentare le possibilità di cicatrizzazione cutanea. Infine, malgrado le possibilità limitate dei pazienti a rischio, il chirurgo deve individuare tutte le procedure di chirurgia ricostruttiva che possono essere utilizzate in funzione della localizzazione e della dimensione della perdita di sostanza, in particolare i lembi locali e innesti cutanei.