La sanità distrettuale e il ruolo delle cure primarie – Como – 12 Settembre 2015

35,00 IVA inclusa

Informazioni
Provider ECM: AV Eventi e Formazione
Crediti ECM: 8
Data:  12 Settembre 2015
Location: Como
Destinatari:  Medici di Medicina Generale, Infermieri, Assistenti Sociali, Assistenti Sanitari, Psicologi, OSS, Fisioterapisti, allievi infermieri del 3° anno

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In risposta alla presa di coscienza di essere al cospetto di una crisi di sistema e alla necessità che le politiche sociali, nazionali e regionali, ripensino ad una identità condivisa di governance e di sviluppo sostenibile in ambito sanitario, il terreno principale di sfida culturale ed operativa per i decision-maker e le organizzazioni di settore, sarà quella di pensare e proporre nuovi modelli organizzativi e gestionali basati su assunti innovativi in grado di rispondere al cambiamento qualitativo e quantitativo della domanda di salute e favorire lo sviluppo sostenibile di un nuovo Sistema Sanitario nel quale le Cure Primarie svolgano un ruolo strategico e assistenziale fondamentale.
Questo profondo processo di cambiamento, già in atto da alcuni anni, non può non prevedere un ripensamento innovativo dei percorsi formativi, sia del Medico di Medicina Generale che dell’Infermiere e di tutte le figure professionali coinvolte nell’assistenza primaria. Il medico di famiglia “con interessi disciplinari speciali”, nuovo profilo professionale già inserito nel contratto nazionale dei Medici di Famiglia inglesi e di altri stati europei (GPwSI-General Practitioner with Special Interest), rappresenta poi un passo in avanti verso la media intensità di cura e si prefigge obiettivi e requisiti che si possono in sintesi riassumere in tre punti:

– miglioramento della qualità assistenziale in ambito territoriale, delocalizzando servizi e prestazioni e
garantendo un più appropriato accesso alle cure di secondo livello,
– coordinamento, programmazione ed organizzazione delle attività assistenziali sia propria che dei Medici di
Famiglia nell’ambito delle Forme Associative, anche in funzione di una migliore integrazione e sinergia tra i
diversi livelli di cura (ospedale/specialistica ambulatoriale/Medicina Generale)
– promozione della formazione continua e tutorship nell’ambito del proprio speciale interesse rispetto sia ad
altri colleghi medici di famiglia che ad altre figure dei team di cure primarie quali per esempio infermieri,
dietisti, fisioterapisti.

Descrizione

Brochure-Antonelli-Como-rev0a-1Informazioni
Provider ECM: AV Eventi e Formazione
Crediti ECM: 8
Data:  12 Settembre 2015
Location: Como
Destinatari: Medici di Medicina Generale, Infermieri, Assistenti Sociali, Assistenti Sanitari, Psicologi, OSS, Fisioterapisti, allievi infermieri del 3° anno

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In risposta alla presa di coscienza di essere al cospetto di una crisi di sistema e alla necessità che le politiche sociali, nazionali e regionali, ripensino ad una identità condivisa di governance e di sviluppo sostenibile in ambito sanitario, il terreno principale di sfida culturale ed operativa per i decision-maker e le organizzazioni di settore, sarà quella di pensare e proporre nuovi modelli organizzativi e gestionali basati su assunti innovativi in grado di rispondere al cambiamento qualitativo e quantitativo della domanda di salute e favorire lo sviluppo sostenibile di un nuovo Sistema Sanitario nel quale le Cure Primarie svolgano un ruolo strategico e assistenziale fondamentale.
Questo profondo processo di cambiamento, già in atto da alcuni anni, non può non prevedere un ripensamento innovativo dei percorsi formativi, sia del Medico di Medicina Generale che dell’Infermiere e di tutte le figure professionali coinvolte nell’assistenza primaria. Il medico di famiglia “con interessi disciplinari speciali”, nuovo profilo professionale già inserito nel contratto nazionale dei Medici di Famiglia inglesi e di altri stati europei (GPwSI-General Practitioner with Special Interest), rappresenta poi un passo in avanti verso la media intensità di cura e si prefigge obiettivi e requisiti che si possono in sintesi riassumere in tre punti:

– miglioramento della qualità assistenziale in ambito territoriale, delocalizzando servizi e prestazioni e
garantendo un più appropriato accesso alle cure di secondo livello,
– coordinamento, programmazione ed organizzazione delle attività assistenziali sia propria che dei Medici di
Famiglia nell’ambito delle Forme Associative, anche in funzione di una migliore integrazione e sinergia tra i
diversi livelli di cura (ospedale/specialistica ambulatoriale/Medicina Generale)
– promozione della formazione continua e tutorship nell’ambito del proprio speciale interesse rispetto sia ad
altri colleghi medici di famiglia che ad altre figure dei team di cure primarie quali per esempio infermieri,
dietisti, fisioterapisti.